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Covid19 e informazione, il Manifesto della Nuova Comunicazione (pubblica)

15 Giugno 2020

PER I COMUNICATORI DELLE NOSTRE AZIENDE ASSOCIATE E… NON SOLO

Da dove cominciare dopo la bufera Covid-19? Come fare tesoro della terribile esperienza? Quel senso acuto di pericolo che socialmente si era percepito con l’intuizione che ‘nulla sarà come prima’, come mantenerlo alto, come scudo psichico di fronte a simile pericolo? Quali sono, ad esperienza ormai evoluta in tutte le sue graduali fasi i rischi maggiori da evitare?

Sono domande che ci poniamo fuori dallo spettro della loro genericità, indirizzate invece nell’analisi dell’impatto concreto che il coronavirus ha avuto in modo netto e  importante proprio sulla comunicazione e sul ruolo dei comunicatori. Un rischio enorme c’è. Ed è quello dell’amnesia.
Del nascondere, obliterare, dimenticare quel lampo di consapevolezza che ci ha rivelato all’improvviso la fragilità della nostra esistenza in vita, che ci ha ribaltato il paradigma della nostra istintiva e insopprimibile dimensione sociale.
E che ha annullato perciò la base stessa della ‘naturalità’ della nostra attività di comunicazione. Chi vive di informazione e di comunicazione se n’è accorto per primo di questo ribaltamento di paradigma.
E ora ci mette giustamente in guardia di fronte al rischio reale di costruire dimenticanza, di inondare tutto di amnesia pur di continuare nell’illusione che nulla è cambiato nella nostra dimensione sociale e nei nostri stili di vita.
Fa piacere che ad essere alfieri di questa sensibilità siano stati per primi dei nostri colleghi. Comunicatori ed esperti di relazioni sociali che lavorano proprio nell’ambito vasto delle comunità e dei territori, ambito prioritario per ogni utilities.

Sono essi infatti che hanno dato vita ad un MANIFESTO DELLA NUOVA COMUNICAZIONE
L’assunto principale  del loro discorso è di tutta chiarezza.
“Non torneremo alla normalità come se niente fosse accaduto. Prendiamoci tutto il tempo per riformulare il nostro ruolo di comunicatori e ribadirlo ai nostri datori di lavoro, pubblici o privati che siano, tornando alla funzione originaria di ‘servizio pubblico’, per trovare il contesto e il coraggio di tornare nei ruoli…..
Noi possiamo dire qualcosa di “competente” anche sul tema della comunicazione funzionale alla relazione dei territori e tra i territori, a partire dal nesso tra Milano, Lombardia e Italia – una delle dorsali ineludibili della forza dell’occidente euromediterraneo – che ha una capacità di investimenti superiore a quelli del Piano Marshall”.